Da IL PADRINO, una splendida scena sulla riformulazione e la persuasione

Facebook LinkedIn Nella comunicazione, a volte capita che, ai fini della comprensione del messaggio (e soprattutto della sua interpretazione), ci sia bisogno di qualcuno che “media” tra chi lo “emette” e chi lo “riceve” (secondo il famoso modello di Shannon-Weaver [1]). Questo è quello che mi è venuto in mente alla (ennesima) visione de IL PADRINO  […]

Stefano Cera

Dicembre 2, 2018

Nella comunicazione, a volte capita che, ai fini della comprensione del messaggio (e soprattutto della sua interpretazione), ci sia bisogno di qualcuno che “media” tra chi lo “emette” e chi lo “riceve” (secondo il famoso modello di Shannon-Weaver [1]).

Questo è quello che mi è venuto in mente alla (ennesima) visione de IL PADRINO  [2], film che è uno di quelli che ho visto più volte nel corso della mia vita. Eppure, solo nell’ultima, sabato notte, nel corso della milleeduecentoduesima replica, ho colto qualcosa di diverso nella scena di cui vi voglio parlare oggi.

SCENARIO

Sarà perchè era ormai tardi (e quindi con l’impegno di cercare di restare sveglio per continuare a vedere il film), sarà che lo conoscevo praticamente a memoria… tuttavia, ho avuto un insight proprio mentre vedevo questa scena.

Lo scenario è il seguente. Michael Corleone (interpretato da un giovane Al Pacino)dopo aver ucciso Virgil Sollozzo ed un capitano della polizia corrotto, va in Sicilia per nascondersi. E qui, viene “accudito-h24″ da due guardie del corpo (interpretate da Franco Citti -grande interprete dei film Pierpaolo Pasolini– ed Angelo Infanti, stavolta in altri panni, rispetto a quelli dell’affascinante tenebroso e “maledetto” dei film di Carlo Verdone). Nel corso di una passeggiata incontra Apollonia, splendida ragazza siciliana, di cui si innamora “al primo sguardo”. Alla fine della passeggiata, arrivati a Corleone (il paese natio del padre), i tre si fermano ad un bar ed iniziano parlare con il proprietario, chiedendo notizie della ragazza, allo scopo di combinare un incontro.

Dopo poco si capisce che il proprietario del bar, in realtà, è il padre della ragazza e si mostra piuttosto irritato (“a stu paese non ce ne sono, de ‘ste ragazze”, dice tornando dentro al bar). Una delle guardie del corpo suggerisce di andare via, tuttavia Michael chiede di chiamare il padre e di poterci parlare.

Ne scaturisce uno splendido esempio di linguaggio persuasivo e del “potere” della riformulazione nella comunicazione. In realtà, nella versione originale, Fabrizio (Angelo Infanti, la guardia del corpo), traduce dall’inglese all’italiano le parole di Michael Corleone. Tuttavia, nella versione italiana la possibilità della riformulazione è offerta soprattutto dal doppiaggio (qui, attraverso la splendida voce del compianto Ferruccio Amendola).

CREAZIONE DEL CLIMA (1’35’’-2’10’’)

Appena ricompare il padre (attenzione… in compagnia di due uomini; l’unione fa la forza!), Michael chiede a Fabrizio di intercedere per spiegare che c’è stato un equivoco: “Mi dispiace che vi siate offeso…” . “Parlavamo senza malizia’” aggiunge Fabrizio.

Michele: “Io sono forestiero qui”. Fabrizio: ‘”E’ in Sicilia che è poco”.

Michele: “E non mia abitudine provocare la gente senza ragione”. Fabrizio: “Non volevamo mancare di rispetto né a voi né a vostra figlia”.

In questo primo passaggio, non c’è solo una traduzione, ma anche l’uso di un linguaggio “adatto” al contesto ed all’interlocutore e con l’obiettivo soprattutto di creare un clima il più possibile rilassato.

PROPOSTA (2’15’’-2’51’’)

Tuttavia il padre della ragazza non è ancora convinto ed attacca: “Ma chi è questo e che vuole da mia figlia?!”.

A questo punto Michael si presenta e focalizza l’attenzione su due elementi: la parte legata ad un velato avvertimento e, soprattutto, la proposta. “Sono un americano e sono nascosto qui…”. Fabrizio riprende: “è un amico di amici, capite?”. 

“Mi chiamo Michele Corleone“. Fabrizio: “E suo padre è Don Vito Corleone”.

Michael: “I miei nemici pagherebbero molto cara un’informazione come questa”. Fabrizio: “Tenetevela pe’ voi questa confidenza perché se qualcuno parla, voi mi capite…”.

Michael: “La cosa potrebbe finire male” . Fabrizio: “E vostra figlia poi resterebbe senza padre”. “Invece di trovare un marito”, conclude Michael.

Dopo un momento iniziale di sconcerto, Fabrizio continua la traduzione rivolgendosi al padre (‘avete sentito che ha detto? Iddu se la sposa’). “Voglio conoscere vostra figlia”, riprende Michael, (“Stateve attento che ve conviene”, aggiunge Fabrizio).

Michael: “Col vostro permesso”. Fabrizio: “Non vi fate pregare”.

Michael: “E sotto la sorveglianza della vostra famiglia”. Fabrizio: “Secondo le usanze locali”. “Con tutto il rispetto”, conclude Michael.

ACCETTAZIONE (2’52’’-fine)

A questo punto Fabrizio conclude la “presentazione” chiedendo “allora?”. Il padre, persuaso che il giovanotto è animato da buone intenzioni, propone a Michael di andare a casa loro alla domenica successiva.

LE TECNICHE UTILIZZATE

E così, focalizzando l’attenzione sulla parte di riformulazione (e quindi, avendo in mente la scena soprattutto come ottimo esempio di comunicazione efficace), penso che in realtà Fabrizio abbia agito anche come (inconsapevole) mediatore. Perchè, nel dare supporto durante il dialogo, in realtà ha agito anche come utile “facilitatore” nella negoziazione tra Michael e lo stesso padre. E per tale attività ha lavorato sia sulla parte comunicativa (adattando le parole di Michael al contesto) che su quella relazionale (tranquillizzando il padre geloso della ragazza -alla fine della scena scopriamo che si chiama Apollonia).

Al tempo stesso, Michael ha dimostrato grandi capacità persuasive, lavorando sul suo “prestigio” (il nome della sua famiglia), facendo vedere al padre di Apollonia il “vantaggio” (la proposta di matrimonio) e, da ultimo, anche il velato avvertimento (attenzione a far sapere in giro la notizia), rinforzato dalla traduzione molto efficace di Fabrizio.

Chiudiamo dicendo che questa scena può essere utilizzata con grande efficacia durante un percorso di formazione sui seguenti temi: comunicazione efficace, parlare per essere capiti, persuasione e negoziazione. Un possibile utilizzo è quello di chiedere ai partecipanti di identificare i momenti essenziali, di svolta del dialogo e commentarli insieme. Per far emergere questi e, sono sicuro, anche altri spunti, su cui lavorare durante il debriefing.

Ancora una volta, la scena di un film può essere molto efficace per l’apprendimento e rappresentare una utile “pillola di formazione”.

Ascolta il podcast su Spotify.

Leggi la scheda del mio libro Ciak… Motore… Form_Aaaaazione. Vademecum filmico per il formatore non convenzionale (Palinsesto, 2016).

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[1] Link per informazioni sul modello di comunicazione di Shannon-Weaver.

[2] Il Padrino, The Godfather, regia di Francis Ford Coppola, con Marlon Brando, Al Pacino, James Caan, Robert Duvall, Diane Keaton, Talia Shire, John Cazale, USA, 1972, Paramount Pictures.

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