Il linguaggio del corpo può cambiarci davvero? 10 lezioni dal TED Talk di Amy Cuddy per chi fa formazione e public speaking

Il linguaggio del corpo influenza il modo in cui gli altri ci vedono, ma può anche cambiare il modo di vedere noi stessi. La psicologa sociale Amy Cuddy mostra come assumere una postura di fiducia, anche quando non ne abbiamo, possa influire sulle nostre possibilità di avere successo.

Stefano Cera

Luglio 29, 2025

Avete mai pensato che bastano due minuti per cambiare il modo in cui affrontate un discorso importante, un colloquio di lavoro, una riunione delicata? Amy Cuddy, psicologa sociale di Harvard, ce lo mostra con forza, chiarezza e una narrazione che coinvolge testa, cuore e corpo.

In questo numero della newsletter, vi propongo una lettura ragionata del suo Ted Talk, con 10 spunti utili per chi:

  • Si occupa di formazione.
  • Fa (o vuole fare) public speaking.
  • Desidera comunicare con più presenza, autorevolezza e autenticità.

1. Il corpo parla – anche a noi stessi (minuto 3.48).

La psicologa sociale USA ci ricorda che il linguaggio del corpo non comunica solo agli altri, ma anche a noi stessi. La postura influisce su come pensiamo, ci sentiamo e come ci proponiamo alle altre persone. 

Se ci chiudiamo, ci sentiamo più vulnerabili. Se ci apriamo, iniziamo a percepirci più forti. Un messaggio potente, soprattutto per chi si prepara a parlare in pubblico.

👉 Per chi fa formazione: iniziare un corso con questa riflessione può aiutare i partecipanti a lavorare in modo più consapevole sulla presenza scenica e sul carisma.


2. Espansione e contrazione: una grammatica universale (minuto 5.17).

Gli animali e gli esseri umani assumono pose di espansione quando si sentono forti, e di chiusura quando invece si sentono vulnerabili. 

È un linguaggio antico e universale. Non serve essere esperti per riconoscerlo… ma serve allenamento per usarlo in modo efficace.

👉 Per chi fa formazione: In aula, osservate le persone che partecipano al corso: la postura racconta spesso più delle parole.


3. Il corpo influenza la voce e la struttura del discorso (minuto 7.50).

Amy Cuddy mostra come chi assume posture assertive viene percepito anche come più chiaro, convincente, strutturato. Non è (solo) una questione di contenuto, ma di carisma e di presenza. Di come “entriamo nella scena” e ci rimaniamo.

👉 Per chi fa formazione: Nelle simulazioni di speech, fate registrare il video. E nella review, chiedete alle persone di guidare la postura, il tono, il volume e la struttura del messaggio: sono elementi strettamente legati.


4. Nelle situazioni ad alta pressione conta la presenza, non solo il contenuto (minuto 10.12).

Nell’esperimento di cui parla nel suo video Amy Cuddy, sottolinea che chi aveva assunto una postura di potere è stato valutato più positivamente non tanto per ciò che diceva (i contenuti), ma soprattutto per come lo diceva (la modalità). 

È una lezione fondamentale per chi comunica in pubblico. Il “come” diciamo le cose prevale sul “cosa”.

👉 Per chi fa formazione: Questo è un ottimo esempio da portare nei corsi per manager, venditori, o chiunque debba affrontare presentazioni ad alto impatto.

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5. La postura modifica la chimica del corpo (minuto 10.12).

Due minuti in una “power pose” (di cui parla a Cuddy nel video),fanno salire il testosterone (ormone della dominanza) e abbassare il cortisolo (ormone dello stress). 

E’ un piccolo gesto che ha tuttavia grandi conseguenze sulla nostra assertività e serenità.

👉 Public speaking tip: Prima di salire sul palco o collegarsi in video, fate una power pose. Anche in bagno. Anche da soli. Funziona.


6. Anche chi si sente insicuro può diventare efficace (minuto 16.54).

La storia personale di Amy Cuddy – dall’incidente all’insicurezza, fino a Harvard – è una potente metafora per chi si sente “fuori posto”.

Il public speaking non è solo per le persone che hanno già carisma, ma per chiunque voglia lavorare sulla propria voce, postura e presenza. Come dice Dale Carnegie, “l’oratoria non è un’arte raffinata che richiede doti speciali o una particolare attitudine, ma una capacità che qualsiasi persona dotata di norma intelligenza è in grado di acquisire e sviluppare” (CARNEGIE, Come parlare in pubblico e convincere gli altri, pag.5).

👉 Per chi fa formazione: Consiglio per un approfondimento. Può essere utile partire da questa storia per avviare un laboratorio o un modulo sul mindset, le credenze limitanti e la comunicazione efficace.


7. Non si tratta di fingere, ma di “diventare” (minuto 19.05).

Il cuore emotivo del talk arriva con la frase: “Don’t fake it till you make it – fake it till you become it”. Non è un invito a essere falsi o ipocriti, ma a praticare un comportamento finché diventa un automatismo e parte di noi.

👉 Public speaking tip: E’ un messaggio potente per chi si sente “fuori posto”, inadeguato, o in una fase di crescita.

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8. La comunicazione non verbale è (anche) giustizia sociale (minuto 19.26).

Alla fine del video, la psicologa sociale invita a condividere questa conoscenza con chi ha meno potere, meno status, meno accesso a risorse.

Bastano due minuti di privacy per allenarsi. È uno strumento democratico e accessibile.

👉 Per chi fa formazione: Come formatrici e formatori possiamo offrire strumenti pratici di empowerment, anche non tecnologici, anche semplici. Qualche piccola tecnica che può essere utile.


9. È uno strumento perfetto per il micro-learning.

Il messaggio chiave – cambiare postura per cambiare la percezione di sé – è immediato, memorabile, replicabile. Perfetto per essere trasformato in una pillola video, un’esercitazione, qualcosa da fare in asincrono.

👉 Per chi fa formazione: Proponete ai vostri/alle vostre partecipanti una sfida: ogni giorno per una settimana, due minuti di power pose. Poi fate un debrief insieme nel corso magri di una sessione in plenaria e chiedete come è andata.


10. Un TED Talk che può diventare esercizio attivo.

Non è solo un video da guardare: è un’esperienza da vivere. Guardalo, metti in pausa, prova le posture. Rifletti. Ripeti. È auto-formazione, consapevolezza corporea e leadership.

👉 Per chi fa formazione: Usa questo video come apertura del modulo sulla comunicazione non verbale. Coinvolge, emoziona, invita a mettersi in gioco.

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In conclusione

Amy Cuddy ci regala molto più di un talk: ci offre uno strumento pratico, semplice e trasformativo. Il corpo può diventare un alleato formidabile, e la postura non è solo un dettaglio estetico, ma una chiave per sentirci e apparire più autentici, autorevoli, efficaci.

Per chi forma, per chi parla, per chi ascolta. Per chi vuole portare tutto se stesso in ogni comunicazione pubblica.

🎤 E ricorda: prima di ogni speech… due minuti. In piedi. Braccia in alto. Postura da Wonder Woman. Poi… vai!


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Ti ricordo anche il mio libro LA CARICA DEI 101 (E OLTRE) VIDEO PER IL PUBLIC SPEAKING, in riga edizioni, 2023.


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