Trasformare una criticità in un momento memorabile

Stamattina, leggendo le notizie, mi “imbatto” in un episodio (accaduto ieri sera durante il festival di Sanremo) molto curioso. Bugo abbandona il palco durante l'”esibizione”, dopo le parole di Morgan. La reazione di Fiorello mi ha fatto venire in mente una cosa interessante quando facciamo una presentazione in pubblico.

Stefano Cera

Febbraio 8, 2020

Stamattina, leggendo le notizie, mi “imbatto” in un episodio (accaduto ieri sera durante il festival di Sanremo) molto curioso. Bugo abbandona il palco durante l'”esibizione”, dopo le parole di Morgan.

Vedo il video sul canale YouTube della RAI (link) e “scopro” una grandissima prova di improvvisazione, fondamentale nel public speaking. Guardatelo tutto, perchè circa al minuto 2.40 entra in scena lo showman Fiorello che, da navigato e consumato uomo di televisione (e di spettacolo, più in generale, considerati i suoi trascorsi) quale è, interviene dapprima dicendo di non aver capito nulla di quello che è successo e trasformando poi un momento di grande imbarazzo (è la prima volta che, nella storia del festival, un artista abbandona il palco) in un grande momento di spettacolo e televisione.

Il testo del dialogo tra Amadeus e Fiorello

Amadeus: “Vedremo cosa succede… adesso andrò a veder Bugo”.

Fiorello: “Qualsiasi cosa sia, questo festival per quello che è successo dalla prima puntata, anzi che dalla prima puntata, da ottobre, perchè [rivolgendosi scherzando ad Amadeus] fai danni da ottobre…”.

Amadeus: “Adesso è colpa mia!” [Divertito].

Fiorello: “Sì, anche questo… sei tu che li hai messi insieme… chi li ha scelti? Tu…” [Risate di Amadeus e divertimento del pubblico]. “Quindi, questo festival se lo ricorderanno tutto. Sai cosa farei? Eleggerei il vincitore questa sera e domani non veniamo! [Risate del pubblico] Ma che vi importa, andiamo via! Via, un giorno prima… Non ce la facciamo più! Che vuol dire aspettare domani?”. [Il pubblico inneggia a Fiorello].

Amadeus: “Come domani, con tutto quello che potrebbe accadere domani…”.

Fiorello: “Ma no, ma scusa, il vincitore lo sai stasera o lo sai domani… ho capito qui i vertici RAI, sì ma la pubblicità [Rivolgendosi ad alcuni dirigenti RAI in prima fila]. Ma chissenefrega della pubblicità, ancora volete guadagnare soldi, avete il canone, vi bastano quelli, basta…”.

Creare un momento S.T.A.R.

E così mi viene in mente una delle pagine più belle del libro Risonare di Nancy Duarte (p.148), in cui l’esperta di Presentation design sottolinea l’importanza, durante una presentazione in pubblico, di creare un “momento S.T.A.R.” (“Something they’ll Always Remember”, “Qualcosa che chi ascolta si ricorderà per sempre”). Un momento talmente profondo ed emozionante che “diventa quello di cui i partecipanti del pubblico chiacchierano davanti alla macchinetta del caffè o che appare come titolo di un articolo di giornale”.

Bene, ritengo che l’intervento di Fiorello in diretta, mentre il conduttore Amadeus stava cercando di spiegare anch’egli cosa fosse successo, ha permesso di creare questo momento e mi ricorda anche l’importanza della capacità di “improvvisare”, fondamentale quando parliamo in pubblico. Per rispondere alle situazioni inattese e per trasformare un momento imbarazzante, di disagio e potenzialmente molto delicato, durante la nostra presentazione, in un momento S.T.A.R., qualcosa cioè da ricordare.

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