I film per la negoziazione e la mediazione: Sergio

Il film, disponibile sulla piattaforma Netflix, racconta gli ultimi tre anni di vita e di carriera del brasiliano Sergio Vieira De Mello, Alto funzionario dell’ONU e una delle luci più brillanti dell’attività diplomatica delle Nazioni Unite in diverse aree “calde” del pianeta.

Stefano Cera

Giugno 25, 2022

“Vorrei essere una nuvola e cadere dal cielo come pioggia e rimanere per sempre nella terra cui appartengo”.

Il film, disponibile sulla piattaforma Netflix, racconta gli ultimi tre anni di vita e di carriera del brasiliano Sergio Vieira De Mello, Alto funzionario dell’ONU e una delle luci più brillanti dell’attività diplomatica delle Nazioni Unite in diverse aree “calde” del pianeta. Il film di Greg Baker si basa sulla biografia di Samantha Power dal titolo Chasing the Flame: Sergio Vieira de Mello and the Fight to Save the World, ripresa anche nel video TED, sempre della Power, dal titolo A complicated hero in the war on dictatorship.

Il film parte dall’arrivo di De Mello a Baghdad e, soprattutto, dall’attentato del 19 agosto 2003 alla sede ONU della città in cui il diplomatico brasiliano purtroppo perderà la vita, insieme ad altre 21 persone. Nessuno spoiler, quindi, perchè -purtroppo- è ben nota la fine drammatica della vicenda. E, nel corso del film, nell’assistere ai tentativi disperati di estrarlo dalle macerie e riportarlo alla vita, vediamo anche alcuni flashback sulla sua attività a Timor Est che porteranno all’indipendenza dall’Indonesia dell’ex-colonia portoghese.

SPUNTI UTILI PER LA NEGOZIAZIONE E LA MEDIAZIONE

Una vita dedicata alla risoluzione dei conflitti e alla costruzione del dialogo, in ogni circostanza. A mio avviso sono tanti gli spunti del film utili per chi si occupa di negoziazione.

1) Innanzitutto, la grande capacità di gestione delle trattative di De Mello.

Samantha Power nel video TED lo ha definito “un incrocio tra James Bond e Bobby Kennedy” e “un decatleta della risoluzione dei problemi”. Alcuni passaggi del film mostrano anche alcuni frammenti di questa attività, che fosse con Paul Bremer, inviato del Presidente Bush in Iraq nel 2003 o il Presidente indonesiano in occasione delle trattative per l’indipendenza di Timor Est o ancora il leader dei ribelli di Timor Est e così via. Diverse scene interessanti per arricchire il panorama di stili e dinamiche negoziali.

2) La sua grande flessibilità e capacità di costruire relazioni, anche con alcuni dei leader più “intrattabili”.

La Power nel suo video racconta che alcuni, per rappresentare l’estenuante attività diplomatica portata avanti da De Mello con il leader serbo Slobodan Milosevic, scherzosamente gli avevano affibbiato il soprannome “Serbio”. Per De Mello, era importante “ stare nella stanza delle trattative con tutti e non aver paura di parlare con i propri avversari. Ma non bisogna mai mettere fuori dalla porta i nostri principi”. E questa sua capacità di avere il riconoscimento da parte di tutti ma di rimanere assertivo in ogni circostanza ha portato a grandi risultati.

3) Continua attenzione a tutte le persone e il rispetto verso la loro dignità.

Il film mostra una scena davvero toccante; De Mello, a Timor Est incontra una donna che in seguito alla guerra aveva perso tutto e che attraverso il suo lavoro e con il supporto di programmi di micro-finanziamento prova a ricostruire la sua vita. Al diplomatico la donna esprime il suo più grande desiderio: “Per tutta la vita ho coltivato la terra. Oggi, la mia terra, la mia famiglia sono tutti morti. Non ho niente. Sa cosa voglio? Voglio salire in cielo e diventare una nuvola. E poi attraversare il cielo fino al luogo in cui sono nata. E quando arrivo, cadere come pioggia. Allora restare per sempre sul mio terreno, nel mio Paese”.

Per De Mello questa diventa una frase-guida che lo aiuterà nel negoziato con il presidente indonesiano e in generale nella sua attività. Infatti, per De Mello, l’obiettivo dell’ONU è di essere sempre al servizio delle popolazioni che hanno sofferto i problemi della guerra e il suo intervento in Iraq, in una guerra a cui era apertamente contrario e rispetto a cui denuncia le “storture” dell’occupazione americana, è sempre in quest’ottica di servizio alla popolazione irachena. Per ripartire da capo. Nonostante i pericoli e i rischi personali.

CONCLUSIONE

Purtroppo l’attentato e la morte di De Mello e di altre 21 persone ha interrotto bruscamente il lavoro dell’ONU e contribuito al caos successivo nel paese. Tuttavia resta a chiare lettere la sua testimonianza e la sua capacità di muoversi con grande efficacia in alcuni dei conflitti più “intrattabili” del pianeta. Dice la Power nel suo video, “Non possiamo permetterci di tirarci indietro. E’ una questione di come stare nel mondo…”. E il brasiliano Sergio Vieira De Mello, nel mondo, c’è stato davvero con tutti i sentimenti.

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